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Comunità Energetiche Rinnovabili e Autoconsumo Diffuso: Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un’innovativa forma di gestione energetica a livello locale. Vediamo in dettaglio cosa sono, come funzionano e quali benefici offrono.

Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?
Una CER è un’associazione tra cittadini, attività commerciali, enti locali e piccole/medie imprese che si uniscono per produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili all’interno di una comunità. L’obiettivo è creare una rete decentralizzata in cui ogni membro partecipa attivamente alla produzione e gestione dell’energia.

Come Funzionano le CER?

  • Costituzione: I futuri soci della comunità costituiscono un’entità legale, spesso sotto forma di associazione. Questo passo è necessario poiché, per legge, l’obiettivo di una CER non può essere il profitto;
  • Localizzazione degli Impianti: Si individua un’area vicina ai consumatori per installare impianti di produzione di energia rinnovabile (ad esempio, pannelli solari o mini-idroelettriche);
  • Condivisione dell’Energia: L’energia prodotta viene condivisa tra i membri della comunità. Ad esempio, un’azienda può installare pannelli solari sul proprio stabilimento e condividere l’energia con i cittadini del comune che partecipano alla CER.

Benefici delle CER:

  • Decentralizzazione: Riducono la dipendenza dalle grandi centrali elettriche, promuovendo la produzione locale;
  • Riduzione delle Emissioni: Favoriscono l’uso di fonti rinnovabili, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico;
  • Coinvolgimento della Comunità: Sensibilizzano i cittadini e coinvolgono attivamente tutti nella gestione energetica;
  • Resilienza Energetica: In situazioni di emergenza, le CER possono garantire un approvvigionamento energetico più stabile.

Il Decreto CER: Cosa dice

Il decreto, entrato in vigore il 24 gennaio 2024, offre incentivi e regole operative per le CER. Ecco i punti salienti:

  1. Contributo a fondo perduto: le comunità che realizzano impianti nei comuni con meno di cinquemila abitanti possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili. Questo finanziamento è sostenuto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e mira a sviluppare 2 gigawatt di capacità complessiva (per un totale di 2,2 miliardi di euro). (Questo incentivo è valido fino alla fine del 2027)
  2. Tariffa incentivante: oltre al contributo a fondo perduto, le CER possono usufruire di una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa su tutto il territorio nazionale. Questi due benefici possono essere cumulati.

Implementazione e Supporto

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sarà responsabile della gestione del provvedimento. Entro i successivi trenta giorni, il Ministero approverà le regole operative, previa verifica da parte dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Il GSE metterà a disposizione portali per la presentazione delle richieste entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.

Il Ministro Gilberto Pichetto ha sottolineato l’importanza delle CER e dell’autoconsumo diffuso per la sicurezza energetica e gli obiettivi climatici del Paese.

Guida per i Cittadini

Il GSE fornirà documenti, guide informative e canali di supporto per aiutare gli utenti nella costituzione delle CER. Inoltre, è già disponibile una mappa interattiva delle cabine primarie su tutto il territorio nazionale.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito istituzionale del GSE.

Conclusioni

Il Decreto CER rappresenta un passo avanti verso un futuro energetico più sostenibile e decentralizzato. Le Comunità Energetiche Rinnovabili contribuiranno alla riduzione delle emissioni e alla promozione di una maggiore resilienza energetica. È ora che cittadini, imprese e istituzioni si uniscano per costruire un’Italia più verde e autonoma dal punto di vista energetico.

 

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